Volevo solo sapere come stai è un film di Gianluca Vassallo e Francesco Mannironi, girato in Sardegna durante il lockdown. Un titolo semplice che va dritto al cuore perché anche noi vorremmo sapere come state, vedervi fuori dagli schermi del web, stringere mani, abbracciare vecchi e nuovi amici. Continuare a ideare nuovi progetti e a incrociare idee, accorciando le distanze sociali. Ci abbiamo provato, quando insieme a Matteo Matteini e il team di Vitaliy social abbiamo pensato di partecipare alla Milano Digital Week con un evento che voleva cercare di “sdigitalizzarci”, almeno parzialmente, per restare sì, sul piano virtuale, per carità, ma interagendo un po’ di più con la vita reale delle nostre community. Insomma, anche noi volevamo sapere come state e dirvi come stavamo noi durante l’incontro Wireless Connections | Undigital Event.

E invece è arrivata la terza ondata di contagi (o la seconda che non si è mai conclusa) e quindi venerdì 19 marzo dalle ore 14.30 non saremo tutti in presenza a comunicare ai partecipanti le nostre sfide via streaming. E quindi vi chiederemo come state, vi diremo come stiamo noi attraverso uno schermo. E lo faremo per tre buone cause. O meglio tre sfide. 

Come si possono rigenerare le comunità urbane in modo equo, sostenibile e innovativo? Per rispondere a questa domanda, in occasione della manifestazione dedicata all’evoluzione digitale e alla città equa e sostenibile promossa dal Comune di Milano, insieme a Paolo Spiga di Obio e Franca De Lucia di Djeliso lanceremo una sfida delle idee al pubblico, chiedendo commenti e suggerimenti, raccontando al tempo stesso opportunità e nuove potenzialità legate al territorio, digitali e trasformative.

Per quanto riguarda NRW, ci  (vi) chiederemo come sia possibile ribaltare gli stereotipi e cambiare la narrazione sui nuovi italiani attraverso una piattaforma giornalistica e un team multiculturale. Perché bisogna guidare in contromano per sbirciare il futuro e raccontare la diversity, la leadership, l’inclusione delle nuove generazioni italiane che hanno molteplici radici e identità complesse. Non è facile trovare la via più ponderata per raccontarle, senza cedere alla retorica, incappare in tesi precostituite e farsi imprigionare in schemi troppo rigidi. Non basta cambiare segni linguistici, usare gli asterischi o le schwa, non basta sposare tutte le tesi politicamente corrette, talvolta eccessive, che comunicano il concetto di inclusione a chi è già consapevole mentre noi, lo ripetiamo spesso, non vogliamo fare prediche ai convertiti, anzi. Desideriamo favorire la coesione sociale laddove ci sono le fratture per offrire una prospettiva costruttiva sulla diversiy. Le nuove generazioni di italiani ci impongono quesiti e dilemmi su come comunicare il multiculturalismo. Soprattutto se a scriverne, nel nostro team, sono sia italiane e basta sia autrici con doppie o triple radici.

Sì, perché dire che la nostra redazione è un team multiculturale sembra una frase facile, se non fatta, ma ogni volta che facciamo una riunione per progettare, pianificare nuove idee, dobbiamo incrociare tante visioni, approcci distinti di differenti background. E se le nostre riunioni si allungano invece di accorciarsi, ci sarà una ragione. Ed è questa: fare una sintesi è impossibile perché le domande che ci poniamo sono tante, persino troppe. E ci auguriamo che il 19 marzo anche i vostri interrogativi siano molti

Si potrà partecipare in streaming, al link: https://www.facebook.com/events/786081821991310/

Dopo una fase di rifiuto alle molte, troppe richieste di partecipare a webinar e dirette, in cui ho provato a ribellarmi alla dittatura della zoomata, mi sono rassegnata nuovamente. Bisogna darsi pace, in attesa che il caotico piano vaccinale avanzi con maggiore velocità. E così, domani sera, modererò il dibattito in streaming della piattaforma IDEMITALIA che si pone un altro quesito e un’altra sfida: IL FUTURO È DONNA – “Seconde a nessuno” per dare voce alla complessità dell’essere donna oggi attraverso le testimonianze di diverse professioniste con background migratorio.

E ancora: anche il nostro caporedattore, Cristina Kiran Piotti, che con lo schermo di Zoom non ha mai litigato, parteciperà a un altro webinar. Ospite di Selvaggia Velo, direttore di River to River Florence Indian Film Festival.

Breve rassegna di NRW.  Se volete sapere i dettagli del nostro evento alla MDW che incrocerà i temi della diversity e della sostenibilità, leggete Mariarosa Porcelli che racconta il dietro alle quinte di Wireless Connections per l’inclusione: alla MDW sfida sulle idee. Nel frattempo, se avete perso il sonno non solo per il coprifuoco ma anche perché, nell’intervista alla Cbs, la duchessa di Sussex ha svelato l’atteggiamento razzista di Buckingham Palace verso il figlio Archie, leggete il commento del nostro polemista Sindbad il Marinaio: Meghan Markle: la versione reale di Black Lives Matter. A co-fondare una delle app più “chiacchierate” e condivise di queste settimane è stato Rohan Seth, un misterioso quanto geniale giovane imprenditore di origini indiane. L’articolo di Cristina Kiran Piotti: Clubhouse: dietro l’app del momento c’è una storia di migrazione di successo. Se siete fra quelle che non sopportano le mimose ad ogni ricorrenza della festa delle donne, siete nel posto giusto. Margherita De Gasperis ha spiegato perché il prezzo più alto della pandemia è stato pagato dalle donne, ancora di più se straniere, che hanno perso il lavoro: 8 marzo: Invece delle mimose, parità. I dati allarmanti sulle lavoratrici straniere mentre Marco Lussemburgo ha intervistato Hillarry Sedu, primo presidente dell’ordine degli avvocati di origini straniere, che è diventato un caso mediatico: La riforma della giustizia (e della cittadinanza) secondo Hillary Sedu. E se volevate un attimo di tregua, rassegnatevi. Anche nella rubrica di di Fabio Poletti, troverete un long read che richiede un po’ di impegno perché stimola il pensiero critico: I libri di NRW: Studenti musulmani a scuola.

Ps. Vogliamo sapere come state e continuare a farvi sapere come stiamo. Perciò vi invitiamo a farvi un giro sulla nostra pagina in cui potete capire come e perché sostenerci. Non ve ne pentirete.