Non fa sconti a nessuno, Efrem Antoniazzi, né al governo attuale, che strizza l’occhio all’estrema destra e distoglie l’attenzione dell’opinione pubblica dall’economia parlando alla pancia del Paese, né ai governi precedenti, incapaci di ascoltare l’esigenza di sicurezza dei cittadini. Pubblichiamo il suo polemico intervento nell’editoriale dei lettori, creato per lasciare spazio a chi ci scrive la propria opinione in modo argomentato, stimolare la discussione e la riflessione della nostra community.

Nell’ultimo anno gli episodi di odio a sfondo razziale e le aggressioni xenofobe sembrano aumentate molto. Ormai è in atto una campagna aggressiva nei confronti di chi è diverso, indipendentemente dal suo stato sociale.

Uno degli episodi che mi ha colpito di più: una paziente capace di dire a un medico «Non mi faccio visitare da un negro» (Cantù).

Il governo attuale, che strizza l’occhio all’estrema destra, ha portato i dibattiti e i discorsi a un involgarimento e un decadimento fino alla banalizzazione che riesce a giustificare tacitamente le violenze razziste.

Stanno circolando liberamente molte affermazioni di ideologia razzista che ricordano gli anni bui del fascismo e del nazismo.

Questo governo spinge anche sulla concezione della donna in modo regressivo, vedi il convegno sulla famiglia a Verona.

Il governo oggi cerca di canalizzare l’opinione pubblica solo su fatti che colpiscono la pancia dei cittadini e si dà la colpa al diverso distogliendo l’attenzione sui problemi più grandi, tipo il debito pubblico o come far crescere l’economia: cosa che gli sta venendo molto male, a giudicare dai dati da quando si è insediato nel 2018.

Purtroppo la maggior parte della colpa è dei governi precedenti che hanno affrontato il problema solo con ideali senza concludere con provvedimenti efficaci, non capendo le esigenze dei cittadini e la loro percezione di sicurezza.

La sinistra ha fallito sull’immigrazione e sull’integrazione, rimuovendo le origini culturali italiane: siamo uno stato laico ma con radici cristiane. Per esempio, in origine a Milano la raccolta dell’umido era al sabato proprio perché molti cittadini seguivano il venerdì “di magro” mangiando il pesce al posto della carne, piccole cose che racchiudono le radici di un stato… Un Paese che nega la propria identità è un Paese perdente in tutti i campi, ecco perché si è instaurato questo governo di stampo populista.

Ora sentiamo di far parte di uno stato in cui siamo legittimati a sparare a un ladro che ci entra in casa, siamo legittimati a non fare nulla perché ora abbiamo il reddito di cittadinanza e ci chiediamo perché pagare le tasse comunali, tanto il governo farà un decreto “salva Roma” e coprirà tutti i debiti accumulati.

Possiamo dar fuoco ai profughi e lanciare bombe carta contro i campi rom, possiamo distruggere comunità per rifugiati e cacciarli via, possiamo litigare con l’Europa facendoci bocciare il bilancio perché tanto sono solo numeri. Ora siamo pronti per la nostra campagna di Russia ma sempre con le scarpe di cartone…