Buone feste a chi cerca la luce dopo la notte più lunga e più buia del solstizio d’inverno. Ieri, in Iran, avrebbe dovuto essere celebrata Yalda (nascita), la festa zoroastriana che coincide con la notte più lunga dell’anno e riunisce amici e parenti per una veglia. In attesa della luce che sconfigga le tenebre. E invece nessuno ha festeggiato perché la notte non è ancora finita: un’altra adolescente che si è tolta il velo a scuola è stata arrestata, stuprata e uccisa. Come è stata uccisa Aida Rostami, la dottoressa che curava i manifestanti feriti per evitare che in ospedale venissero arrestati, a cui hanno strappato l’occhio destro.

Anche la diaspora iraniana in Italia ha ricordato le proprie radici culturali, con canti, poesie e balletti dedicati alle tenebre da sconfiggere nella Repubblica islamica. In nome della rivoluzione #Donnavitalibertà.

È nel buio che devi guardare, con disobbedienza, ottimismo e avventatezza (Marguerite Yourcenar)

Buone feste a chi cerca la luce dopo la notte più lunga e più buia del solstizio d’inverno

Come le donne afghane a cui i talebani hanno vietato in modo definitivo l’accesso alle università pubbliche e private. I fari spenti sulla loro battaglia #panelavorolibertà rende infinita la loro notte più buia. Sebbene alcune ribelli abbiano sfidato il regime fondamentalista e si siano riunite nella notte di Yalda. E poi siano scese in piazza a protestare contro la chiusura delle università. Come ha mostrato sul suo profilo Twitter una delle più note attiviste, Hoda Khamosh, esule a Oslo, e fondatrice del Afghan Women’s Movement.

Buone feste a chi cerca la luce dopo la notte più lunga e più buia del solstizio d’inverno lungo la rotta balcanica per vincere il barbaro game ai confini orientali dell’Europa. E buone feste agli ucraini che, dopo 301 giorni di guerra, rimangono anche letteralmente al buio (e al freddo) a causa dei continui black-out. ll presidente Volodymyr Zelensky ha chiesto un black-out mondiale a sostegno dell’Ucraina, da settimane nel mirino di attacchi alle strutture energetiche (ma mi pare che nessuno gli abbia dato ascolto).

Buone feste a tutte le donne e a tutti gli uomini che stanno accanto a chi non dovrebbe essere lasciato solo, al buio. Ovunque sia, in un’ospedale, in una prigione, in mezzo alla strada o nell’oscurità della violenza. Che sia Hănukkāh, Yalda o Natale, dobbiamo tutti ritrovare la luce.

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