Ci vuole coraggio a voler continuare ad affrontare la vexata quaestio dell’integrazione in un clima rabbioso e segnato dal rancore sociale. E per di più farlo a mani nude con un piccolo team che sì, cresce e si arricchisce di talentuosi ed entusiasti collaboratori, ma che per ora può contare su pochi seppur generosi sostegni di chi ci dona il proprio tempo solamente perché crede nel progetto di Nuove Radici. Intravedendone sia la potenzialità sia l’opportunità. È questo in sintesi quello che posso anticiparvi del mio pensiero che esporrò lunedì prossimo, 11 marzo, al primo incontro pubblico offline.
Un incontro informale per mettere in connessione tutti coloro che ci seguono con interesse. Sarà una serata dedicata a chi scrive su NuoveRadici.World e a chi ogni giorno ci dice “bravi, non mollate”. E anche a chi non ci conosce ma ha deciso di esserci per tenderci una mano e comprendere meglio dove vogliamo andare per favorire la coesione sociale, fare i conti con l’integrazione che purtroppo resta sempre sullo sfondo all’interno di un dibattito pubblico polarizzato.
Gradualmente sta aumentando il numero delle persone con cui creiamo sinergie per potenziare il progetto. E anche il numero di chi apprezza il nostro storytelling quotidiano, analisi e interviste che permettano la comprensione dei cambiamenti della società dovuti alla presenza di oltre 5 milioni di stranieri e oltre un milione che hanno acquisito la cittadinanza italiana.
Lunedì sera, alla trattoria Angolomilano, intrecceremo Nuove Radici. In modo conviviale. Leggendo l’elenco delle persone che hanno aderito alla nostra serata di autofinanziamento, mi sono resa conto che sarà un incontro all’insegna del caos creativo. Animato, ricordiamolo, da Oscar Giannino, che sin dall’inizio ha sostenuto la nostra sfida a remare controcorrente — e sottrarci agli slogan e alle demagogie — per fornire suggestioni per riflettere sulle implicazioni di una società multietnica, in un contesto ogni giorno più ostile a stranieri o a nuovi italiani cresciuti nel nostro Paese.
Lunedì sera, al nostro appuntamento enogastronomico, ci saranno persone provenienti da ambienti molto diversi. Innanzitutto i protagonisti del nostro racconto e parte della community. Come l’italo-senegalese Omar Sene, punta di diamante delle nuove generazioni di italiani usciti da poco dalle università e già entrati nel mercato del lavoro dalla porta principale (cito lui come esempio perché è fra i fondatori dell’associazione Nuove Radici che organizza la serata di fundraising).
Un giorno, Omar mi ha scritto un messaggio su WhatsApp che più o meno spiegava il suo entusiasmo per Nuove Radici con queste parole:
«Vorrei invitare tutti quelli che fanno fatica ad accettare gli altri ad essere più curiosi, ad avere un’indipendenza intellettuale, perché spesso fa paura uscire dai propri comodi stereotipi e pregiudizi che poi diventano muri». Il messaggio era molto più lungo, e per ragioni di spazio l’ho sintetizzato, ma lo ascolterete in diretta.
Oppure il medico Andi Nganso, nostro partner che ha fondato il Festival GOesDiverCity e anima eventi stimolanti dove si può incontrare la meglio gioventù delle nuove generazioni che desidera andare oltre il dibattito puerile su immigrazione e integrazione.
Il presidente dell’ associazione Nuove Radici, l’avvocato Andrea Parini, spiegherà invece gli obiettivi concreti dell’associazione e dei progetti in corso. Si parlerà anche di podcast con Rossana De Michele che ha creato la piattaforma storielibere.fm e fra le sue produzioni ha inserito anche il nostro storytelling. E poi ci saranno attori, imprenditori, politici, giornalisti, nuovi amici e quelli di una vita che condividono ogni nuova avventura. E in particolare questa sfida nata da un’idea precisa del futuro per cui ci vuole un po’ di coraggio e parecchio ottimismo della volontà.
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