Salite a bordo, cazzo, che il mondo si sta risvegliando. Salite a bordo perché staremo ancora a lungo sulla stessa barca, speriamo in modo più civile. Salite a bordo perché siamo nella fase 2, stiamo riprogrammando le nostre esistenze, rimodulando i nostri progetti. E in pochi giorni sono successe già tante, persino troppe cose.
A Roma si sta consumando uno scontro politico fra il ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova e il M5S (diviso al suo interno) sulla necessità di regolarizzare i lavoratori invisibili.
Un dibattito innescato soprattutto dallo stato di necessità degli imprenditori che temono di non poter garantire la filiera agroalimentare. E molti, fra cui anche noi, si chiedono quale sia il confine fra una battaglia etica sui diritti dei migranti e la logica emergenziale dell’economia.
Soprattutto se si dovesse confermare l’orientamento a prolungare o concedere il permesso di soggiorno solamente per pochi mesi. Eppure, mentre scrivo questo editoriale è già nato (per ora su WhatsApp) un gruppo numeroso di 250 esperti, ricercatori, giornalisti, attivisti italiani e stranieri per creare un movimento di opinione sul tema dei diritti dei migranti. E questo segno di vivacità è da registrare come dato positivo.
Nel frattempo ho iniziato la fase 2 con una lezione virtuale con un gruppo di studenti dell’università della Cattolica all’interno del corso di Sociologia delle differenze e delle diseguaglianze, tenuto da Eugenia Montagnini alla facoltà di Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali dell’università Cattolica di Milano.
Due ore di confronto in cui ho potuto spiegare agli studenti la potenza delle parole, la necessità di una narrazione diversa sul tema della diversity e il progetto di NRW.
Risultato? Gli studenti hanno dimostrato curiosità, attenzione e sensibilità. Hanno mandato tantissimi messaggi dai quali è emersa una visione pessimista sul ritorno alle discriminazioni verso gli stranieri. Incoraggiante, però, il loro interesse, che si è mostrato nelle numerose domande e messaggi inviati durante la lezione.
Come quello di Giorgio che ha scritto: Secondo me sarà fondamentale una nuova narrazione per uscire da questa situazione senza creare nuove divisioni. Credo che il giornalismo abbia una enorme responsabilità.
Altro segnale di vivacità che registro con cauto ottimismo. E mi sorprende che, su iniziativa del gruppo milanese di Italia Viva, sia nata una petizione per dare cittadinanza ai tanti medici di origine straniera emersi durante la pandemia (anche perché tanti hanno sacrificato la propria vita, purtroppo) per permettere loro di lavorare negli ospedali pubblici. Ne parliamo da mesi, invano. Quindi bene, meglio tardi che mai. Morale, il mondo si è risvegliato, disorientato, ma si è risvegliato. Perciò salite a bordo, cazzo, e questa volta cercate di stare sulla stessa barca senza farla affondare.
Effetti collaterali del lockdown: il crollo delle rimesse in Africa
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