All’università mi hanno insegnato che la forma è contenuto. Non so se questo concetto sia filosoficamente ancora sostenibile, ma la nostra sfida culturale ed editoriale è partita con degli alberi stilizzati per indicare genericamente le radici degli stranieri e da oggi continua con un simbolo più ficcante: un globo aperto e radici intrecciate che rappresentano la società multiculturale in cui viviamo. Un cerchio che lascia aperto un passaggio per la circolazione delle persone che si spostano, indipendentemente dalla nostra volontà, dai muri o dalle leggi che cercano di fermarle.

Rapporto Ismu sulle migrazioni 2018

Di immigrazione si parla tanto, spesso senza cognizione di causa, come se la questione fosse limitata agli sbarchi e agli ospiti nei centri di accoglienza. Migranti e richiedenti asilo non sono un sinonimo, come afferma la vulgata sui social. Al contrario, i richiedenti asilo rappresentano una minoranza dei migranti. Di integrazione si scrive tanto, ma mai in modo ponderato, tranne su testi accademici e nelle ricerche statistiche. E ancora manca la consapevolezza del suo reale significato. Perciò ripartiamo dai numeri. Nel rapporto sulle migrazioni 2018 curato dall’Ismu, i dati aggiornati dal demografo Gian Carlo Blangiardo riportano alcune novità interessanti. Al primo gennaio del 2018, gli stranieri erano 6 milioni e 108 mila, di cui si stima (si stima perché nessuno può sapere quanti siano precisamente) 533 mila irregolari. L’aumento della popolazione straniera rispetto all’anno precedente appare modesta (al primo gennaio del 2017 erano 5 milioni e 958 mila). Si tratta di una lieve crescita perché condizionata da un flusso che dovrebbe destare maggiore interesse: quello legato all’acquisizione della cittadinanza. E nonostante il decreto sicurezza allunghi i tempi di attesa, le previsioni vengono confermate: nel triennio 2018-2020 ci saranno altri 560 mila nuovi italiani.

Cosa comportano queste cifre? Due parole che sono il nostro refrain: cambiamenti e trasformazioni, che però non possono essere interpretate solo attraverso i dati, perché si tratta di prime, seconde e ormai anche terze generazioni di stranieri che spariscono dalle statistiche. E possono essere raccontate solamente grazie a una continua osservazione empirica, come cerchiamo di fare noi con il nostro contributo settimanale. E a scuola? Secondo l’Ismu, la crescita degli studenti stranieri nati in Italia ha raggiunto la soglia dei 500 mila alunni. Nel rapporto si cita anche un aumento progressivo della loro presenza nei licei e del fatto che le seconde generazioni di immigrati finiscono con maggiore frequenza nella classifica di top performer.

L’incredibile storia di Fred Kuwornu, il regista e videomaker cresciuto in Italia che ora vive in America e guarda all’Africa

Ha il passaporto italiano e in Italia è nato quarantasette anni fa, la green card americana e da anni vive negli Stati Uniti. Fred Kudjo Kuwornu, regista, videomaker, è stato set assistant nel film Miracolo a Sant’Anna che Spike Lee ha girato in Italia nel 2008 sulla strage nazista di Sant’Anna di Stazzema. Nel 2010 ha girato il documentario Inside Buffalo, sui soldati afroamericani che hanno contribuito alla liberazione del nostro Paese dai nazisti con cui ha vinto il premio come miglior documentario al Festival del cinema di Berlino. Leggete la sua storia, ascoltate il video, riflettete su un emblema del cambiamento in corso.

Con la visita all’Accademia dell’integrazione creata a Bergamo inizia il ciclo delle interviste ai sindaci, sempre più esposti sul tema dell’immigrazione

Un mio breve reportage all’Accademia dell’integrazione di Gori che assomiglia a un collegio, dove cantano senza troppa convinzione persino l’inno di Mameli e dove i richiedenti asilo si fanno un mazzo tanto per diventare italiani. E una chiacchierata con Giorgio Gori che insiste sulla necessità di integrare, riequilibrando il rapporto fra diritti e doveri.

Per Gramellini siamo buoni finché esserlo non ci costa un sacrificio personale

Secondo il vicedirettore del Corriere della Sera, intervistato da Fabio Poletti, i pregiudizi esistono, impossibile negarlo. Ma, più che di razzismo, per Massimo Gramellini si tratta della guerra tra i poveri.

Sul decreto sicurezza non molliamo: altro che sbarchi o reati, ostacola ogni forma di integrazione

Il decreto sicurezza è stato venduto all’opinione pubblica come un modo di scoraggiare immigrazione illegale e contrastare i reati, ma in realtà ostacola ogni forma di integrazione, anche quella più virtuosa, e allunga i tempi per la cittadinanza italiana. Un pasticcio giuridico, oltre che sociale. Una nuova analisi della nostra giurista Vitalba Azzollini.

Dati e candidati che dovranno confrontarsi sull’immigrazione alle europee

Costanza de Toma seguirà per NuoveRadici.World la campagna elettorale delle europee di maggio. E al momento l’unica cosa sicura è che l’immigrazione ed il ruolo dell’Unione europea nel controllo dei flussi migratori saranno i temi scomodi con cui tutti i candidati dovranno confrontarsi.

I tormenti della giovane Samia, che porta il velo e sogna l’autonomia

Edito da MdS Editore, Samia non torna a scuola della giornalista e scrittrice Sara Ficocelli è la storia di un’adolescente che «non sorride, non fuma, non beve, non ruba, non fa errori di grammatica, non indossa vestiti di marca, non ha lo scooter, non ha un profilo su Instagram, non ha neanche uno smartphone» ma sogna di essere libera.