E noi ancora una volta voliamo alt(R)o, come abbiamo promesso il 5 aprile scorso. O almeno ci proviamo.

I porti sono aperti (ultimo arrivo a Siracusa: un gruppo di iracheni curdi a bordo di un veliero, rimasto in mare per sette giorni per mal tempo e una tromba d’aria che ha strappato la vela), ma gli occhi restano chiusi. E mentre ci si interroga sul quando e sul come Josefa, occhi sbarrati dall’ipotermia, sia stata consolata con un pallido smalto sulle unghie, noi, senza timore di apparire supponenti, ancora una volta voliamo alt(R)o. Come avevamo promesso il giorno della nostra partenza, il 5 aprile scorso.

E atterriamo a Parma, dove per la prima volta a guidare la cardiologia infantile dell’azienda ospedaliera e universitaria della città emiliana c’è un primario originario del Camerun. Bertrand Tchana ha cinquant’anni. Nato in Francia, ha studiato Medicina a Parma. Ed è parte di quella che lui definisce una forza silenziosa. Ossia l’insieme delle tante eccellenze italiane che, secondo lui, noi non siamo capaci di valorizzare o vedere in prospettiva. La sua storia personale e professionale spiega bene la trasformazione multiculturale (o se volete chiamatelo melting pot in salsa italica) che sta cambiando il nostro Paese.

E anche se dai dati Istat emerge che le nuove cittadinanze concesse nel 2017 sono state minori rispetto al 2016 (150 mila rispetto alle 202 mila dell’anno precedente), le proiezioni non variano. Come ci ha spiegato il demografo Gian Carlo Blangiardo: «Va in ogni caso sottolineato come anche nella contabilità statistica del 2017 – secondo una tendenza che si è affermata nel tempo – i numerosi passaggi alla cittadinanza abbiano svolto un ruolo importante nel modellare la consistenza numerica della popolazione straniera Le valutazioni più recenti – anche alla luce del rallentamento osservato proprio nel 2017 – mettono in conto di prevedere da un minimo di 470 mila a un massimo di 560 mila nuovi cittadini nel complesso del triennio 2018-2020 (Fondazione ISMU, 2018) e ne prospettano complessivamente tra 1,6 e 1,9 milioni nell’arco dei prossimi dieci anni».

Nel suo ultimo saggio Ian Bremmer (che sarà presente al Forum Ambrosetti il 7 settembre), autore di Noi contro di loro. Il fallimento del globalismo (Università Bocconi Editore, 2018), non ha dubbi: vedremo innalzare sempre più muri, fisici e virtuali, e il clima globale peggiorerà. «È troppo tardi per frenare la rabbia delle persone le cui esigenze elementari sono state trascurate per anni; troppo tardi per fermare le innovazioni tecnologiche che esasperano diseguaglianze o nativismi suscitati dal globalismo. Resta da vedere chi vincerà e chi sarà il capro espiatorio», ha scritto Bremmer. Eppure la storia non si ferma.

L’ integrazione è anche un’arte

In Iran, Mahmoud Saleh Mohammadi si definiva un artista espressionista figurativo amante di Paul Cézanne, Henri Matisse e soprattutto di Amedeo Modigliani. Arrivato in Italia ha studiato all’Accademia di Brera ed è andato ad abitare nel fortino dello spaccio milanese di viale Bligny 42, dove ha creato l’atelier Spazio Nour: un laboratorio dove crea quella che lui chiama artempatia e dove è tornato alle sue radici, anche se sogna il Grande Nord.

Questionario/tormentone al sindaco di Parma

Torna il questionario di Radici e lo abbiamo sottoposto a Federico Pizzarotti, che ci ha raccontato cosa fa la sua amministrazione per favorire l’inclusione. E dice: «Usciamo dalle tifoserie politiche e mettiamoci all’opera per garantire un futuro migliore a tutti i nostri figli, che abbiano il colore della pelle bianco, nero o giallo».

A un tema complesso, ci vuole una risposta altrettanto complessa. Un’analisi di Michela Mercuri sui flussi migratori dalla Libia

Docente del Corso in Terrorismo e le sue mutazioni geopolitiche alla SIOI (Società italiana per le organizzazioni internazionali) di Roma, di Geopolitica del Medio Oriente all’Università Niccolò Cusano e di Storia contemporanea dei Paesi mediterranei all’Università di Macerata, Michela Mercuri ha recentemente pubblicato Incognita Libia. Cronache di un Paese sospeso per i tipi di FrancoAngeli. Questa settimana ha scritto una riflessione per Radici che offre diverse suggestioni.

 

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(Dalai Lama Tenzin Gyatso)