AAA offresi corsi di comunicazione agli esponenti della classe dirigente che quasi sempre inciampa, anche a sua insaputa, sul tema delle migrazioni. Per molto tempo abbiamo scritto e ribadito che è urgente, oltre che necessario, cambiare narrazione per demolire stereotipi e smontare la demagogia. Ma dopo che Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid, ospite di Lucia Annunziata al talk show Mezz’ora in più, ha detto che i vaccini saranno somministrati a tutti i cittadini, compreso i migranti, tranne a quelli che attraversano le nostre strade clandestinamente, ho pensato: «Avanti il prossimo». Il tema migratorio – da sempre affrontato da qualsiasi schieramento politico come una grana da risolvere – non produce solo populismi, ma anche gaffe che evidenziano il profondo gap conoscitivo. Cosa voleva dire con quel «anche ai migranti»? Le sue intenzioni erano quelle di ribadire che il diritto di cura vale per tutti, compresi loro. E con quella frase infelice su chi attraversa la strada clandestinamente si riferiva agli irregolari o era distratto e si stava riferendo ai cittadini sediziosi che non rispettano le restrizioni anti-Covid? Le sue parole sono scivolate via fra i bollettini dei contagi, la polemica sul Mes, gli annunci sui vaccini, senza suscitare polemiche. Ma perché mai la conoscenza delle norme che regolano la complessa materia sulla complessa gestione migratoria, e prevedono il diritto alle cure anche a quelli che attraversano la strada clandestinamente, deve continuare ad essere materia di studiosi ed esperti?
AAA offresi corsi di comunicazione agli esponenti della classe dirigente che quasi sempre inciampa, anche a sua insaputa, sul tema delle migrazioni. Grazie agli amici, loro sì esperti, di Grei250, ai quali ho segnalato l’infelice gaffe del commissario Arcuri, ho ricevuto in tempo reale l’articolo 35 del testo unico sull’immigrazione che prevede papale-papale: «Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva». Dilemma quasi insolubile: il commissario Arcuri non era tenuto a conoscerlo?
Non ne abbia a male il commissario Arcuri, ma sua gaffe è un’opportunità per chiedere a chiunque ricopra un ruolo pubblico di avere nello staff della comunicazione qualcuno con conoscenze basiche su un tema che attraversa ogni settore della res publica, più che la strade. Anche solo per saper usare i termini appropriati e non parlare a sproposito.
All’inizio delle pubblicazione del nostro magazine, abbiamo fatto un quiz dedicato ai politici. Un questionario volutamente provocatorio per dimostrare che, tranne alcuni legislatori esperti e imparati, la maggioranza manco conosceva i numeri reali degli stranieri residenti e dei figli dell’immigrazione, sebbene fossero sempre pronti allo slogan buonista o, al contrario, sovranista nel talk show di turno
Ci siamo divertite assai, confesso. E davamo anche le pagelle, ma poi abbiamo smesso, sconsolate, imbarazzate. E invece il tema migratorio dovrebbe essere ormai una conoscenza acquisita per l’intera classe dirigente perché tocca ogni ambito della società. Ecco perché abbiamo deciso di suggerirvi un corso di comunicazione: per provare a smettere di inciampare, anche a vostra insaputa.
La nostra rassegna stampa sugli articoli consigliati di NRW. Florian Sejko, l’Ancelotti del public speaking: dai dibattiti a scuola fino al Palazzo di vetro. Il ritratto di Elisa Mariani su un brillante e ambizioso giovane italoalbanese sottolinea i cambiamenti culturali e l’approccio narrativo per noi più idoneo. Non chiediamoci più cosa il Paese può fare per le generazioni con background migratorio, ma cosa può fare lui per sé stesso e di conseguenza per il suo Paese. Inchieste: Margherita De Gasperis e Giulia Parini Bruno hanno indagato sugli effetti collaterali della Dad per gli alunni di origini straniere e sugli sforzi per impedire il rallentamento dell’integrazione. Prendete nota. Storie: dietro il successo su YouTube di BarryBlack, c’è un ragazzo arrivato in Italia dalla Guinea nel 2016. Oltre all’intervista della nostra music editor, Mariarosa Porcelli ha chiesto al giovane trapper di creare una playlist per il nostro canale Spotify, Nuove Radici World Radio.
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