Farà  sorridere il parallelo fra l’impresa e i cartoni animati, ma i manga fanno parte della mia e nostra identità. Vanno presi per quel che sono, un po’ come erano i poeti e i cantastorie dell’antichità: servono a darci spunti, esempi di vita, suggerimenti
Il Ceo di Velvet Media – la società di consulenza specializzata in servizi di marketing, new media e vendite online con sedi anche a New York City, Bangkok, Shanghai e Dubai – non pensa come Bertolt Brecht che sia sventurata la terra che ha bisogno di eroi, anzi. Bassel Bakdounes crede che il mondo abbia bisogno di persone che sappiano farsi carico del dolore e della pena, capaci di trasformare rabbia e tristezza in sorrisi.
Persone che conoscono il sacrificio e la rinuncia, disposte a fare qualcosa per migliorare la realtà in cui vivono, ha scritto nel libro autobiografico Marketing Heroes, impregnato di citazioni musicali punk e rock

 

Cresciuto nelle Case Blu di Castello di Godego, che lui definisce una sorta di Bronx in miniatura, Bassel Bakdounes è diventato un esempio imprenditoriale della diversity leadership. Ossia di quello che può fare un adulto di seconda generazione che crede nella potenza delle visioni. La sua ultima sfida è stata quella di provare a creare degli eroi anche in una cultura aziendale che punti sull’innovazione. «Sono passati otto anni da quando abbiamo fondato Velvet Media», spiega Bakdounes a NRW. «E ho capito che il segreto del nostro successo – se così si può chiamare – è nei nostri valori. Non ci sono colleghi, tra le scrivanie: ci sono amici che lottano ogni giorno contro un modo di fare business obsoleto, ci sono professionisti appassionati che mettono a disposizione  le loro conoscenze per aiutare le aziende e la società a evolversi. Questo deriva da un processo di inclusione che abbiamo sempre praticato». Figlio di una coppia mista – suo padre è arrivato a Padova da Damasco per studiare Ingegneria all’università, dove ha conosciuto sua madre -, Bassel Bakdounes ha scoperto attraverso il basket quanto fosse importante saper passare la palla. «Il mondo del basket insegna umiltà, ogni volta che ti ritrovi in ginocchio, umiliato dopo aver perso la palla, ti ricordi che al mondo ci sono sempre persone più brave di te». E  dopo una serie di tribolate e rocambolesche vicende, fra fanzine ed etichette punk, organizzazioni di serate musicali alternative nelle ville venete, il master al Cuoa Business School, è arrivato con Velvet Media (il nome è un omaggio a David Bowie) al momento giusto nel posto giusto. Con il marketing  e i social media nel 2013. E ora che la società è cresciuta, ha deciso di creare il Benefit Innovation Hub che è stato chiamato Next Heroes. Inaugurato la settimana scorsa nell’estrosa sede di Velvet a Castelfranco Veneto che ha delle bizzarrie un po’ americane e un po’ venete con gli skateboard, i manga sulle pareti, gli Erasmus interni all’azienda, la sala dei video giochi e il manager della felicità per i dipendenti.

Perché Next Heroes

La leva per che lo ha portato a creare una società benefit per start up è stato il tasso altissimo di fallimento delle start up (11 su 12 nei primi tre anni di vita) perché l’innovazione non dovrebbe essere lasciata morire. «Ciò che mi ha lasciato sgomento è stato scoprire che nel 56 % dei casi muoiono per mancanza di marketing o di strategie sbagliate. E ho pensato che fosse nostro dovere supportare l’innovazione. Per noi si tratta di un imperativo morale, prima ancora che volontà di far business»,  spiega Bakdounes.

Vogliamo risollevare il sistema economico, partendo proprio dalle startup che per anni hanno vissuto con le ali tarpate, senza trovare la giusta ricetta per creare modelli di business solidi e sostenibili. L’obiettivo di Next Heroes è proprio quello di aumentare il tasso di successo delle startup, restituendo loro il giusto posizionamento nel mercato e generando così benessere per l’intera comunità

Le start up di Next Heros

Next Heroes vuole essere una fabbrica di start up di successo più che un incubatore o un accelleratore. Il Benefit Innovation Hub di Next Heroes  vuole portare su mercato l’innovazione “buona” che risponde a un reale bisogno e per non fallire deve affidarsi alle note tre P: Profit, People e Planet. In modo responsabile, sostenibile e trasparente. Quali progetti vuole far crescere Velvet Media con Next Heroes? I settori in cui si muovono le 12 imprese già selezionate spaziano dal fashion al lifestyle per arrivare all’e-commerce, al turismo nello spazio, agli influencer impegnati nelle cause benefiche.
Ecco qualche esempio delle start up che Velvet Media vorrebbe lanciare. L’Algoritmo di Attribuzione per mettere fine alla guerra fredda tra canali di vendita online e offline, sopratutto nel campo del fashion. L’algoritmo permette di stimare il peso specifico della visibilità offline (nel negozio e in vetrina) nell’influenzare l’acquisto anche se la vendita viene finalizzata online. Un valore stabilito dall’intelligenza artificiale che si basa sulle più innovative tecnologie di proximity marketing e geolocalizzazione. Serve a restituire il giusto valore ai negozianti nella creazione del valore di un brand.
Project Gemini si pone l’obiettivo di creare un ecosistema di competenze e innovazioni collegate al turismo spaziale. Attraverso un approccio phygital, si dà spazio a tutte le opportunità collegate al cielo e alle stelle, andando a creare un ecosistema di spiegazioni scientifiche e opportunità di business, dalle esperienze a gravità zero ai prodotti coltivati nello spazio. Tendenza Elon Musk per capirci.  Denimazing invece sarà una piattaforma, il cui lancio è previsto entro la fine del 2021, dedicato al tessuto denim. La piattaforma consente il più veloce e preciso riconoscimento delle taglie dei jeans grazie ad un software che coniuga realtà aumentata a soluzioni telemetriche avanzate.
Io ho un nome che evoca le mie origini, ma ci sono stati momenti in cui dentro Velvet c’erano oltre dieci nazionalità diverse e non è poco considerato che siamo a Castelfranco Veneto, non in una metropoli. Abbiamo anche scelto di lanciare una campagna di assunzioni tramite il curriculum anonimo. Senza età, genere e fotografie, la selezione viene fatta solo in base alla preparazione individuale. Siamo convinti che il marketing possa fare del bene. Vogliamo un mondo migliore, e lo otterremo con gli eroi del marketing e con l’inclusione ad ogni costo
Morale (per noi). Il marketing che vuol fare bene del bene è sempre stato utilizzato in ambito non profit. E ci fa piacere che sia un leader imprenditoriale di seconda generazione a portarlo nel mondo delle aziende che diventeranno, ci auguriamo, sempre più inclusive e multiculturali.