Sono nato in Senegal, nel luglio del 1992, per cui fra poco avrò 26 anni. Vivo a Pero con mio padre e mio fratello, mia madre è in Senegal con gli altri fratelli. Mi sono laureato in Fisica nel 2016 all’Università di Milano Bicocca, adesso in Bicocca frequento la Magistrale, sempre in Fisica. Amo le materie scientifiche. Ho frequentato il liceo scientifico in Senegal e ho conseguito la maturità scientifica qui in Italia, dove sono arrivato nel 2011 insieme a mio fratello che ha due anni più di me. Ho una sorella e un fratello di trent’anni, che vivono con mia mamma in Senegal. Noi abbiamo raggiunto mio padre, che lavora in Italia dal 1990, prima come muratore, mentre adesso, per via della crisi nell’edilizia, si occupa delle manutenzioni per il comune di Pero. Mio fratello lavora invece in un’ impresa informatica, ma sta cercando di dare gli ultimi esami che gli mancano per la laurea triennale in informatica e avere “il pezzo di carta da appendere”. Non siamo mai stati ostacolati nello studio dai miei genitori, anche se ci è stato chiesto di contribuire comunque alla gestione familiare. Io sono sempre stato bravo a scuola, fin dalle elementari. Insomma, un secchione. Lo studio, soprattutto lo studio scientifico, mi piace tantissimo. Quando sono arrivato in Italia, Nafy Drame, la mamma di Omar Sene, viste le mie pagelle chiese a mio padre perché non mi permetteva di conseguire la maturità scientifica in Senegal per poi andare in università in Francia. Nafy Drame non è solo la mamma di Omar, ma è quella che si occupa della valutazione dei curricula di chi arriva in Italia per il consolato del Senegal a Milano, ed è anche la presidentessa onoraria della nostra associazione, Moded. Mio padre, però, non ha voluto considerare la possibilità di farmi tornare in Africa. Durante il corso di laurea triennale, ho incontrato il professor Andrea Baschirotto, che mi ha dato la possibilità di fare uno stage in Francia: è stata una esperienza fantastica lavorare sui chip. Mi mancano ancora cinque esami per laurearmi, sono cinque esami tosti su cui dovrò concentrarmi e rinunciare alla mia poca vita sociale. In questi anni ho sempre lavorato di notte, facendo gli inventari nei negozi, per poter frequentare i corsi di giorno all’università. Anche se è dura quando finisci di lavorare alle quattro del mattino e devi essere a lezione alle otto. Dopo la laurea, avrò la possibilità di iniziare un dottorato a Padova tra università e azienda, ma prima devo finire i miei esami. Vorrei occuparmi di hardware design e ricerca. Fra cinque anni mi immagino così: con un lavoro alla STMicroelettronics di Agrate, che considero una delle maggiori aziende al mondo per la ricerca e la produzione di componenti elettronici.

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