Torna in versione streaming, dopo l’interruzione dell’annus horribilis 2020, il festival del cinema musicale ideato a Torino, e si riaffaccia sugli schermi per la sua settima edizione con un programma imperdibile e un focus sulla black music e il movimento Black Lives Matter. Per 7 giorni, fino al 25 febbraio, 81 film (di cui molti in anteprima) tra lungometraggi, corti, documentari e videoclip saranno disponibili sulla piattaforma di Seeyousound Playsis.tv, che proseguirà la sua attività anche dopo il festival. Oltre ai film, ci saranno approfondimenti come il panel Rising Sound, dedicato alla commistione tra suoni dal mondo e nuove tecnologie, alcuni live talk e 7 concerti.

#BLM

Il movimento Black Lives Matter è il filo tematico che attraversa le varie sezioni di questa edizione del festival raccontando per immagini la migrazione nel mondo dei suoni di origine afro. Compresa l’Italia, con le testimonianze di “neri a metà” come James Senese e Mario Musella. «Che #BlackLivesMatter non fosse uno slogan nato per protestare contro l’uccisione di George Floyd del 25 maggio 2020 è cosa nota. Il discorso è iniziato con i primi commerci di schiavi e tramite la musica è stato tenuto vivo anche nei brani non esplicitamente politici e in luoghi lontani dagli infuocati Stati Uniti degli ultimi mesi» precisa il direttore di Seeyousound, Carlo Griseri.

I film selezionati che intrecceranno questo focus sono il britannico Everything. The Real Thing Story di Simon Sheridan, pellicola del 2021 sulla band definita dalla stampa i Black Beatles. Gli italiani Osannaples di M. Deborah Farina, del 2021, e En rang par deux di Elisabetta Bosco, Margherita Giusti e Viola Mancini, del 2020. Il film svizzero Contradict. Idea for a new world di Peter Guyer e Thomas Burkhalter, del 2020, sulla nuova generazione di africani, in particolare del Ghana. Lisbon Beat di Rita Piana e Vasco Maio, film portoghese del 2019. E infine Ronnie’s, del 2020, su Ronnie Scott e il suo jazz club ai tempi della swinging London, del regista britannico Oliver Murray.
Per quanto riguarda i videoclip musicali, inseriti nella sezione fuori concorso Soundies, tra le molte proposte sarà possibile guardare Turntables di Janelle Monáe per la regia di Child, This is America di Childish Gambino diretto da Hiro Murai, Lockdown di Anderson.Paak del regista Dave Mayers, il britannico Blue Lights di Jorja Smith diretto da Olivia Rose e gli italiani Sixteen del rapper J Lord, regia di Jhonny e Sixteen Dama, e Foreplay di David Blank & PNKSAND + Il romantico, della regista Delia Simonetti.

C’era una volta la world music

Sotto i riflettori non saranno, però, solo le pellicole legate alla black music e alle proteste degli attivisti afrodiscendenti di Black Lives Matter. Al centro della rassegna fuori concorso Rising Sound – Trans Global Express, curata da Juanita Apràez Murillo, sarà possibile avventurarsi tra le nuove suggestioni sonore provenienti da ogni angolo del pianeta. «Brian Eno ha scritto che “la musica è l’arte di muoversi restando fermi”, e nel difficile e surreale periodo che stiamo vivendo ci dona sollievo, ci porta lontano e supporta la nostra inguaribile voglia di conoscere il mondo» ci ricorda il festival Seeyousound. E mai come in questo momento, la musica riesce a portarci lontano grazie a tecnologie avanzate e fruibilità sempre maggiore della rete.

Superata la definizione di world music, nata negli anni Ottanta dalla necessità di piazzare in qualche “altra” categoria la musica proveniente da parti del mondo più remote o semplicemente poco note, ormai si parla di global music. Definizione recentemente lanciata dai Grammy Awards, i cui organizzatori nel 2020 hanno deciso di cambiare la denominazione dei premi dedicati agli album non occidentali, abbandonando il termine world, giudicato troppo obsoleto e ancorato al concetto di colonialismo.