Quello di mercoledì al Congresso passerà alla storia come un voto storico. Con i venticinque voti favorevoli e diciassette contrari, l’House Joudiciary Committee ha istituito una commissione per chiedere ufficialmente scusa e valutare delle forme di risarcimento per gli afroamericani discendenti degli schiavi. Più di una dozzina di esperti si occuperanno di capire in che modo il Governo americano sostenne la schiavitù tra il 1619 e il 1865 ed emanò leggi che promulgarono la segregazione e la discriminazione, quantificando in un rapporto le conseguenze economiche, sociali e sanitarie sulla comunità afroamericana di oggi.

Chiediamo alle persone di capire il dolore, la violenza, la brutalità che abbiamo attraversato, il fatto di esserci sentiti proprietà di qualcuno, queste le parole della democratica Sheila Jackson Lee durante il dibattito. E certo chiediamo armonia, riconciliazione, ragioni per sentirci americani

Il provvedimento House Resolution 40 – 40 come gli acri di terra promessi insieme a un mulo dal presidente Abraham Lincoln nel momento della abolizione della schiavitù, una promessa non mantenuta dal suo successore – vede per la prima volta uno sbocco concreto. Dopo Lincoln, il primo a proporre di risarcire la comunità afroamericana fu il democratico John Conyers nel 1989, che senza successo ripropose il provvedimento ogni anno fino al 2017.

L’idea di stabilire un risarcimento economico per gli afroamericani per anni è stata considerata una battaglia da radicali. Lo stesso presidente Barack Obama la considerava una fantasia che distoglieva l’attenzione dai reali problemi degli afroamericani e, prima di cambiare opinione, nel 2016 anche Bernie Sanders si era detto contrario, così come Hillary Clinton. Nel 2019 l’HR 40 è stato ripresentato dalla texana democratica Sheila Jackson Lee e ha trovato il sostegno anche del senatore del New Jearsey Cory Anthony Booker. Nel 2020 è poi diventata materia di dibattito in campagna elettorale, trovando il sostegno di ben cinque candidati democratici alle primarie, compresa quella che è poi diventata la vicepresidente Usa Kamala Harris.

Oggi a essere favorevoli alle scuse nazionali e al trovare una forma di risarcimento nei confronti della comunità afroamericana per il passato schiavista è tutta la prima linea dei Democratici, dalla speaker Nancy Pelosi a Chuck Shumer, leader della maggioranza in Senato. A essere contrari sono i Repubblicani – che hanno votato contro compatti anche per l’istituzione della commissione – di cui però servono almeno 10 voti perché la legge passi in Senato.

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