Il mondo guarda all’Afghanistan. L’Afghanistan guarda anche ad Otranto. Si apre domani nella meraviglia di questa città salentina il 13 esimo Festival dei Giornalisti del Mediterraneo, di cui NuoveRadici.world è da anni media partner. Un parterre de roi per discutere e confrontarsi su diritti umani, migranti, rotte mediterranee, rotte balcaniche, genocidi dimenticati, economia blu, legalità, il dialogo che pare impossibile tra Israele e Palestina ed emergenza Afghanistan. Mentre i Grandi del mondo, tra G7 e G20, si interrogano sul da farsi senza compromettersi troppo, il 3 settembre alle 19 e 30 sarà protagonista al porto di Otranto il primo ministro albanese Edi Rama. Da lui sono già arrivate parole nette, senza se e senza ma, di fronte alla crisi umanitaria che si sta profilando a Kabul:
Se l’Europa è divisa pure sull’Afghanistan è perché non ricorda più ciò che è stato. All’Italia dico che accogliere i rifugiati afghani è un dovere
Un riconoscimento prestigioso
Ma questo 13 esimo Festival dei Giornalisti del Mediterraneo di Otranto è tanto altro. È un premio ambito per i giornalisti e non solo che non smettono di raccontare gli ultimi del mondo, senza non poche fatiche, e noi di NuoveRadici.world ne sappiamo qualcosa. A ricevere il prezioso riconoscimento Caravella 2021 quest’anno tocca al Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, alla vittima di mafia Mattia Badalamenti, alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Noemi di Segni e, tra i giornalisti, al conduttore di Rai Tre Report Sigfrido Ranucci, al direttore di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis, al vicedirettore del Tg La7 Gaia Tortora, alla conduttrice di Rai2 Belve Francesca Fagnani e all’inviato delle Iene su Italia1 Giulio Golia. E poi un Premio “Caravella” alla memoria di Dafne Caruana Galizia, la giornalista e blogger uccisa nel 2017 dalla mafia maltese in un attentato dinamitardo: sarà la sorella Corinne Vella a ritirare il riconoscimento e a dare testimonianza del valore civile delle inchieste di Dafne sugli intrecci tra malaffare e politica.
Un ponte nel Mediterraneo
Nomi prestigiosi per una narrazione sempre più fondamentale che vede Otranto, dall’1 al 4 settembre, protagonista di un dibattito sempre più stringente. «Il bacino del Mediterraneo, cui il festival ha sempre rivolto lo sguardo, ha oggi più che mai bisogno di attenzione e di forme di cooperazione per mantenere sempre aperto il dialogo fra i Paesi che ne fanno parte», spiega Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto. L’ obiettivo del Festival Giornalisti del Mediterraneo anche in questa nuova edizione è quello di tenere vivo il confronto sulle tematiche della politica internazionale e di valorizzare il significato simbolico di luoghi da sempre crocevia di culture, come Otranto, che il sindaco descrive come una «terra in cui si mescolano i tratti di popoli provenienti da tutto il Mediterraneo e che rappresenta da sempre un ponte fra Oriente e Occidente». «Siamo molto soddisfatti per aver assicurato anche quest’anno al nostro Festival, nonostante le difficoltà del periodo, un parterre di grande prestigio», spiega Tommaso Forte, giornalista ed event manager del Festival.
Otranto e il Salento, terre di dialogo e di accoglienza, meritano di essere al centro della scena culturale e geopolitica per una loro precisa vocazione
Il programma completo del festival è sfogliabile qui.
Photo/thevision.com