Lo scandalo sulla cancellazione di alcuni diritti dei migranti che ha scosso la Gran Bretagna questa settimana ha un risvolto decisamente paradossale. Al posto del ministro dell’Interno Amber Rudd, travolta dallo scandalo Windrush, con migliaia di ex sudditi delle Colonie che hanno perso il loro status per un cavillo politico, il premier Theresa May ha nominato un altro fedelissimo. Si chiama Sajid Javid, ha 48 anni, è in Parlamento dal 2010, è il ministro per gli Affari Regionali ma soprattutto è il figlio di un autista di autobus pachistano la cui famiglia è arrivata nel Regno Unito negli Anni Sessanta. La scelta di Sajid Javid, definito dai media inglesi “una colomba” per le sue posizioni sulla Brexit, sembra in questo momento di difficoltà per Downing Street il tentativo di calmare le acque e tenere buone le comunità straniere della Gran Bretagna. Pochi giorni fa il neo-ministro di origini pachistane in un’intervista al Sunday Telegraph ha detto di aver vissuto lo scandalo Windrush come una vicenda «molto personale», visto che lui proviene da una famiglia di immigrati.
Lo scandalo prende il nome dalla prima nave che nel 1948 portò il primo gruppo di migranti dalle Indie Occidentali e dagli altri stati membri del Commonwealth chiamati a ricostruire il Paese nel Dopoguerra. La loro posizione venne definitivamente regolarizzata nel 1971 con un’apposita legge che gli garantiva il diritto legale a rimanere nel Regno Unito e di avere lo stesso status degli altri cittadini britannici. Molti di loro evitarono però di mettersi in regola, soprattutto i bambini che erano a carico sul passaporto dei genitori o di altri parenti. La repressione dei migranti irregolari voluta dagli ultimi governi inglesi ha però complicato la situazione a molti di loro, che hanno visto cancellare i propri diritti acquisiti e addirittura perso il lavoro per la mancanza dei requisiti richiesti. L’ex ministro dimissionario Amber Rudd aveva inizialmente sostenuto in aula di non essere a conoscenza delle quote di espulsioni annuali decise dal suo ministero e di aver «inavvertitamente ingannato» il legislatore sulle quote. Sbugiardata da alcuni documenti, alla fine ha dovuto rassegnare le dimissioni.
La sua uscita di scena a questo punto è doppiamente clamorosa. Non solo Theresa May perde uno dei ministri più potenti che negli anni le ha fatto da parafulmine ma al suo posto, in piena era Brexit, arriva un ministro “straniero” anche se nato in Gran Bretagna. Figlio di un immigrato pachistano che, come tanti, ha guidato gli autobus rossi della capitale, Sajid Javid ha una laurea in Economia presa all’università di Exeter. Da studente si appassiona alla politica e diventa un attivista dei Tory e la sua icona è la Thatcher. Dopo un’esperienza di lavoro a Singapore e negli Usa, otto anni fa entra in Parlamento e due anni dopo è già nel Governo. Una carriera fulminante tra affari e politica molto simile ai tanti della generazione Windrush che il suo predecessore ha discriminato lasciandoci le penne.