Aida Aicha Bodian è un’afroitaliana con origini senegalesi. Vive a Parigi ed è consulente web marketing, digital strategist, blogger, imprenditrice, attivista. I suoi progetti web e social: Nebuaworld, The Diversity Net, Roots Evolutions, Afrital Girl. Ha appena pubblicato con la casa editrice People il libro Le parole dell’umanità. Ventitré parole ed espressioni tradotte in ventiquattro diverse lingue. Un memorandum di termini e frasi che conosciamo fin da bambini ma crescendo dimentichiamo facilmente, perdendo la nostra umanità.

Come si chiama e quanti anni ha?

«Aida Aicha Bodian, 34 anni».

Si descriva in tre aggettivi.

«Ottimista, empatica, proattiva».

Il suo lavoro, in una frase?

«Lavoro in aeroporto presso una maison italiana di moda e lusso: faccio vivere l’ultima esperienza di shopping parigino ai viaggiatori di tutto il mondo. Con i miei progetti personali invece, cerco di valorizzare la diversità in tutta la sua bellezza, creando nuove narrazioni autentiche».

Dove ha vissuto negli ultimi 10 anni?

«Tra l’Italia e la Francia».

Qual è l’aggettivo che meglio descrive questa estate così particolare?

«Imperscrutabile».

Durante il lockdown sapevamo cosa fare: stare in casa. Adesso, invece, il futuro è più̀ incerto: quali sono i suoi progetti per i mesi a venire?

«Lanciare il progetto Nebua World: la vendita delle capsule collection online e lo sviluppo delle community femminile focalizzata sul mondo afro-black e le donne che con i loro progetti apportano novità e pluralismo. Quando la pandemia passerà, vorrei viaggiare di più̀ alla scoperta di posti lontani e vicini».

Qual è la sfida più̀ grande che questa situazione pone alla sua attività̀ o al suo lavoro?

«In realtà̀ questo stop mi ha concesso il tempo che prima mi mancava per dedicarmi completamente ai miei progetti e alle mie passioni. Se da una parte bisogna far fronte ad una situazione economica poco stabile, dall’altra bisogna saper reinventarsi e cogliere nelle crisi opportunità per rinascere. So che non è facile, ma ci dobbiamo provare».

Qual è invece il valore o la lezione che questi mesi di chiusura le hanno insegnato?

«Ci sono cose che non possiamo controllare o plasmare a nostro piacimento e/o vantaggio. La lezione che ho imparato è quello di dare maggiore valore alle persone, alle loro storie, alla loro dignità. Non che prima non lo facessi; credo che, almeno da parte mia, ci sia una maggiore consapevolezza dell’importanza di tutto ciò».

L’abitudine, il gesto o il luogo tipicamente estivo che, nei prossimi mesi, le mancheranno?

«I bacini, il salutarsi alla francese: qui è tutto un baciarsi, a lavoro con i colleghi, durante le visite familiari».

Il motto di Nuove Radici World è “Navigate con noi nella società̀ che cambia”. Le chiediamo di guardare il nostro sito e dirci qual è la storia, tra quelle che abbiamo pubblicato, che secondo lei segna il cambiamento e perché́.

«Ce ne sono diverse, validissime, mi piace l’intero progetto. Se devo fare una scelta, ho apprezzato l’articolo su “Lo Spazio 3R”, focalizzato sulla produzione delle mascherine (simbolo del 2020) ma anche sulla valorizzazione delle donne e l’attenzione al riciclo, dando una nuova opportunità di rinascita, alle cose e alle persone».