C’è un Paese in cui vige la sharia, dove le donne si devono coprire il volto, dove è un uomo a decidere se possono essere sottoposte a intervento chirurgico, dove nell’aprile di quest’anno – cioè quattro mesi fa – la 19enne Hadeel Al-Harthi è stata data alle fiamme e uccisa da suo marito e suo fratello solo per aver avuto un account TikTok.
C’è un Paese dove le adultere sono fustigate, nei casi più gravi lapidate. Ai ladri viene ancora tagliata la mano. La pena di morte invece viene applicata a fil di spada in esecuzioni pubbliche in piazza
In questo Paese vige la sharia. E l’articolo 45 della legge nazionale afferma che le sentenze religiose devono essere in accordo con il «Sacro Corano e la Sunna del Profeta» e per questo viene stabilito un gruppo del clero islamico e un gruppo di ricerca, con lo scopo di far osservare la sharia in ogni norma.
Questo Paese non è l’Afghanistan
Questo Paese, insieme alla Città del Vaticano, è l’unico stato sovrano al mondo a non avere un Parlamento. Questo Paese è al 141 esimo posto su 144 per la parità di genere. Questo Paese non è l’Afghanistan è l’Arabia Saudita. Un Paese «nel pieno di un nuovo Rinascimento», secondo un politico italiano che aveva perso la bussola. Eppure, se l’Afghanistan in mano ai Talebani è un Paese con cui non si deve nemmeno dialogare – sarebbe pure giusto, naturalmente ci dialogheranno poi tutti come si è visto – l’Arabia Saudita è spesso invitata nei salotti buoni dell’Occidente e collocata al posto d’onore.
Ci piacerebbe pensare che i Talebani vengono osteggiati perché sono brutti, sporchi e cattivi, alla fine solo dei contadini pashtun, e non di regale lignaggio come i principi sauditi. Ma non è così. Abbiamo il sospetto, e non lo diciamo per cercare il pelo nell’uovo, che in realtà sia solo una questione di pil
Quello dell’Afghanistan nel 2019 è stato di 19,29 miliardi di dollari. Quello dell’Arabia Saudita, seconda al mondo per giacimenti petroliferi, sesta per gas naturale, di ben 793 miliardi di dollari. Il nostro amico Gino Strada – riposi in pace – diceva che se i diritti non sono di tutti si chiamano privilegi. È giusto lottare perché in Afghanistan ci siano più diritti. Ma non facciamo finta che l’Arabia Saudita sia una nuova democrazia solo perché con il suo business si arricchisce l’Occidente.