«Voi sapete cosa sfidate, ci saranno cento milioni di persone negli Stati Uniti, che si sentiranno disgustate e offese dal vostro atto. Ve le troverete sempre contro, senza mai un giorno di tregua. Potrete ignorarne l’esistenza. Molti obbietteranno a questo matrimonio e non a vanvera. Ma se resterete uniti, potrete fare pernacchie a questa gente. Voi siete due esseri perfetti che si sono innamorati». Così Matt, interpretato da Spencer Tracy, si rivolge a Joy e John in Indovina chi viene a cena, pellicola di culto del 1967 di Stanley Kramer. Film che per molti di noi è stato il primo impatto di fronte a una coppia mista, ma che riguardava l’altra parte dell’oceano mentre noi non ci ponevamo il problema in quegli anni. Ma oggi? Cosa accade quando le persone si sentono offese dalle unioni miste? E siamo così sicuri che le coppie miste siano solo quelle che hanno una diversa pigmentazione della pelle? Nel nuovo millennio una risposta ce la potrebbero dare Raissa e Momo, coppia mista di influencer torinesi con migliaia di visualizzazioni al giorno. Dai loro canali social ironizzano sugli stereotipi e danno un esempio di come combattere con intelligenza e allegria il razzismo e gli attacchi degli hater sul web.
Una coppia mista è più fragile?
In Italia si contano oltre 24mila coppie miste, secondo i dati Istat aggiornati al 2018, e un matrimonio su dieci è misto. Abbiamo parlato a lungo con Alberto Mascena, presidente dell’Aifcom, Associazione italiana famiglie e coppie miste, che ci ha dato la sua definizione di questo tipo di unione: «Il concetto di mixité contiene già un’idea, se non un’ideologia, ambigua e fuorviante.
Per assunto qualsiasi unione è già un incontro tra due persone diverse e far convivere in una relazione queste diversità è proprio la scommessa di qualsiasi coppia, non certo solo delle coppie miste
Le coppie miste non sono più fragili di quelle “tradizionali”. L’aspetto cruciale sembra piuttosto essere la gestione delle differenze, ovvero le modalità attraverso cui i partner negoziano ciò che ciascuno è rispetto alla propria cultura, religione, e in generale in merito alla personale esperienza di vita. È pertanto fondamentale sottolineare che la storia di coppia è un copione che si scrive in due, la cui sceneggiatura è data dal modo e dal grado in cui le differenze personali, sociali e culturali si coordinano, si incontrano e si valorizzano reciprocamente. Alla luce di ciò, l’armonia di coppia nasce e si mantiene in funzione della capacità dei partner di riuscire a fare tesoro delle differenze.
Un sentiero accidentato
Se le coppie miste non sono “naturalmente” più problematiche, è vero anche che le difficoltà riguardano dimensioni specifiche.
I temi che possono generare disarmonia fanno riferimento ai rapporti con le rispettive famiglie d’origine, allo shock culturale del partner migrante che vive con difficoltà la nuova vita nel Paese di accoglienza, alle connessioni tra la coppia e il sistema sociale più ampio come vicinato, scuola dei figli, gruppo di amici
Sono questi i contenitori entro cui è possibile percepire pregiudizi e stereotipi legati all’idea di coppia mista, intesa come rottura della regola che vorrebbe che le persone si sposassero o si unissero solo con chi appartiene al proprio gruppo culturale, sociale, religioso ed etnico. Sicuramente anche le differenze culturali e religiose si configurano come potenziali scogli, ma solo se declinate in chiave gerarchica e se subiscono le condizioni di un sistema di valori. Se le differenze sono riconosciute e valorizzate, trovando posto nella dinamica di coppia perché danno vita ad un laboratorio entro cui sperimentare la coesistenza di diversi punti di vista, vanno a generare modelli di convivenza innovativi ed esemplari.
L’educazione dei figli
Quali problemi e quali punti di forza hanno i figli di una coppia mista? Le seconde generazioni miste rappresentano la sfida principale. Questo perché i figli sono esposti agli stili educativi dei genitori, i quali a volte fanno riferimento a “universi” differenti. La scelta della lingua, della religione e i rapporti con le famiglie d’origine rappresentano le dimensioni cruciali. Ed è proprio nell’educazione dei figli che i partner possono sperimentare delle divergenze; i figli, sospesi tra due mondi, possono vivere un conflitto di lealtà rispetto a quale tradizione seguire. D’altro canto, è possibile che i figli riescano ad assimilare in modo virtuoso entrambe le linee educative dei genitori, configurandosi così come ambasciatori spontanei di un’integrazione riuscita. Così come in qualunque relazione di coppia, la principale scommessa in merito all’educazione dei figli è racchiusa nella capacità di costruire delle strategie educative sensibili alle volontà di ciascun partner, il quale legittimamente nutre delle aspettative su come vorrebbe che i propri figli crescessero.
Foto: Facebook/@raissaandmomo