Quando esci dall’ospedale, partiamo per l’Australia? Quando Giulia Lamarca racconta la storia di una proposta che allora – durante il ricovero di nove mesi seguito all’incidente in scooter che le aveva provocato una paraplegia incompleta – sembrava assurda, non nasconde l’emozione. Sembrava assurdo e invece lei e Andrea Decarlini, l’autore della proposta conosciuto per caso tra i corridoi dell’ospedale perché all’epoca stava ancora facendo il tirocinio come fisioterapista, l’anno successivo all’incidente, nel 2012, sono partiti davvero.
Quello in Australia è stato solo il primo all’estero di una lunga serie di viaggi, che in quasi nove anni li ha portati a visitare ventinove Paesi – compresa la Cina, dove è originaria parte della famiglia di Decarlini – in cinque continenti
I racconti di viaggio di Giulia Lamarca
Poco dopo il loro matrimonio nel 2016, Giulia Lamarca inizia a parlare delle loro vite e dei loro viaggi su Instagram. Se i primi post si limitavano a delle immagini con una breve didascalia, oggi – sempre corredati dalle foto e dai video di lui, che alla professione di fisioterapista associa una certa dimestichezza con la telecamera e i programmi di editing – sono il racconto vitale di una coppia che sicuramente viaggia molto, si ama, si sostiene a vicenda moltissimo e condivide un po’ di quotidianità con i propri follower (che hanno da tempo superato i centomila).
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La verità sui viaggi
In questi anni si sono accorti di avere il materiale per aprire un sito web in cui raccontare le loro esperienze di viaggio e nel 2018 lo hanno fatto, chiamandolo My travels: the hard truth, perché questo fa la coppia: non nasconde la verità. Una verità che, come non smette di ripetere Giulia Lamarca forte della sua esperienza diretta e della sua laurea in Psicologia con una specializzazione in formazione aziendale, è una medaglia a due volti. C’è quello illuminato dai sorrisi di una coppia felice, impegnata in un’escursione al monte Takao in Giappone, seduta davanti al Taj Mahal o tra le pareti della loro casa nel lungo periodo in cui viaggiare era escluso, e quello di chi deve sempre fare i conti con l’accessibilità per la sua sedia a rotelle, con tutto ciò che comporta l’impossibilità di non potersi muovere sulle proprie gambe. Come non l’ha nascosta un’altra coppia mista (sul lavoro) che ha raccontato a NRW come ha saputo affrontare la disabilità con vitalità e creatività anche sui social.
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Per questo sul loro sito (accanto agli itinerari, ai prezzi delle attrazioni e dei musei, alle curiosità e ai suggerimenti su cosa non si può assolutamente perdere di un luogo ) non mancano mai le note sull’accessibilità e i consigli per superare le barriere strutturali che hanno incontrato. Perché, come dice Giulia Lamarca, stupirsi delle meraviglie è un diritto di tutti.
Foto: Instagram/Giulia Lamarca