Caricare su Instagram un quadratino nero per dirsi solidali con le proteste seguite all’uccisione di George Floyd è stato facile. Ma 35 manifestazioni (solo in Italia) dopo, pare sia già tutto finito: secondo la scrittrice e attivista Djarah Kan, è bastato il dramma di un richiedente asilo del Ghana che ha abbrustolito un gatto in mezzo alla strada per ridare la stura ai commenti razzisti sull’arretratezza culturale di chi proviene dall’Africa.
Un modo per uscire dal coro e restare coerenti c’è: non smettere di informarsi. Per questo NRW ha selezionato per voi 5 podcast (+ 1) da ascoltare per approfondire tutto quel che è successo, mentre voi smettevate di postare.
1619
Partiamo da Oltreoceano. Lanciato lo scorso gennaio dal New York Times, il podcast fa parte dell’ambizioso “Project 1619”, una corposa inchiesta coordinata dalla giornalista Nikole Hannah-Jones e pubblicata sul magazine del quotidiano che rivede l’intera storia degli Stati Uniti alla luce di un nuovo momento fondativo: l’arrivo in Virginia della prima ventina di schiavi provenienti dall’Africa e con essi l’inizio della schiavitù americana. Il Mayflower con il suo carico di Padri Pellegrini sarebbe arrivato solo un anno dopo, la Dichiarazione d’Indipendenza nel 1776. Cinque episodi poco più lunghi di una mezz’ora che si possono ascoltare qui.
The Intercept
Rimanendo negli Stati Uniti ma venendo ai giorni nostri, da ascoltare è il podcast curato dal giornalista investigativo Jeremy Scahill e ospitato dalla piattaforma di approfondimento giornalistico The Intercept, di proprietà del filantropo e proprietario di Ebay di origine iraniana Pierre Omidyar. Ogni mercoledì un nuovo episodio, ascoltabile qui.
A parlare della ribellione dei neri alla violenza della polizia è intervenuta Keisha Blain, professoressa di Storia dell’università di Pittsburgh e Presidente della “African American Intellectual History Society”.
Chiamando Eva
Chiamando Eva è uno dei tre podcast presenti sul sito del giornale online The Submarine, insieme a Trappist e S/Confini. Scritto e condotto da Francesca Motta e Elena D’Alì, lo citiamo perché nel corso dell’ultimo episodio, Anche in Italia abbiamo sempre più bisogno di femminismo nero, ascoltabile qui, è intervenuta la giornalista freelance Nadeesha Uyangoda, a ricordare quanto il razzismo sistemico in Italia interessi non solo gli afrodiscendenti e quanto sia sbagliato ricondurlo solo all’aggressione fisica o verbale.
OMJ
Il podcast condotto dall’italonigeriano John Modupe è incentrato principalmente sulla sua straordinaria capacità affabulatoria. Modupe conta più di ottomila follower su Instagram e oltre mille iscritti sul suo canale YouTube, dove ogni settimana pubblica i video – dei veri e propri show di circa quaranta minuti – delle registrazioni del podcast. Negli episodi pubblicati nel corso del mese di giugno, il tono che lui stesso definisce “entertaining” ha lasciato il passo a uno più riflessivo, e lui stesso ha spiegato ai suoi ascoltatori come il momento lo abbia forzato a farlo. Significativo anche il confronto sul movimento BLM e sul fatto di essere neri italiani che ha avuto con la creator e influencer Loretta Grace, nel corso dell’episodio andato online la scorsa settimana e ascoltabile qui.
Vabbè podcast
Linda Okachi e Jean-Marcel Dieke sono afroitaliani e oggi vivono a Londra, da dove ogni venerdì alle 16.00 pubblicano un episodio del loro Vabbè podcast. Anche loro nel corso del mese di giugno hanno usato il loro canale – dove solitamente si parla di relazioni d’amore e d’amicizia – per fare informazione sull’omicidio di George Floyd e sulle proteste e le violenze che sono seguite, dando spazio – nel corso dell’episodio pubblicato lo scorso 5 giugno – ad alcune storie di ordinario razzismo raccontate dai propri ascoltatori. La scorsa settimana, hanno ospitato Bellamy, digital content creator e fondatrice della piattaforma digitale dedicata alla diaspora africana in Italia Afroitalian Souls. L’intera serie di Vabbè podcast di trova su Spotify.
Radici
Non potevamo non citare il podcast di NRW, prodotto dalla piattaforma Storielibere.fm, che tornerà in autunno: come avviene sulla nostra testata, anche via podcast raccontiamo i fenomeni migratori lontano dalla dicotomia che vede nell’immigrato una minaccia o una risorsa. Una narrazione contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Come nel corso della prima serie, ogni episodio avrà come protagonisti gli italiani con background migratorio: medici, artisti, attivisti, imprenditori racconteranno con la propria voce la loro storia. Un modo per navigare con noi nella società che cambia.
Foto: Vabbè Podcast