«Per troppo tempo, siamo stati vittime di una narrazione violenta ed erronea di quello che siamo e dei cambiamenti epocali del mondo. Con pacifismo, coraggio, determinazione e la giusta dose d’ironia, dobbiamo alzare la testa. Questa narrazione negli ultimi anni, ha spostato e focalizzato sulle criticità e non sulle virtù ed opportunità del multiculturalismo». Così, in un post su Facebook, Andi Nganso, cofondatore a animatore della manifestazione, annuncia la terza edizione del Festival Goes DiverCity, il cui motto è in sintonia con Radici: cambiare narrazione è possibile. Anzi, è urgente. Il festival, si terrà a Milano dal 22 al 25 novembre alla Casa della Memoria in via Federico Confalonieri, 14.

In un weekend, convegni, teatro, danza e cinema, daranno gli strumenti per una narrazione diversa della società in cui viviamo. Come spiegano gli organizzatori sarà: «Una fotografia del cambiamento che vogliamo per la nostra società. Partiremo da uno sguardo al passato per costruire con coraggio, gioia e la giusta dose di ironia, idee e progetti per un futuro comune e gioioso».

Un festival tra gioia e riflessione, infatti molti sono gli spettacoli teatrali, i laboratori di danza e canto che si alterneranno a tavole rotonde in cui si parlerà di memoria e soprattutto di diversità. Significativo l’incontro che si terrà sabato 24 novembre, alle 14, dal titolo “Migrazioni, generi e orientamenti sessuali: situazioni nel Paese di origine, vie di fuga e richiesta di protezione internazionale” in cui verrà affrontato il tema della diversità anche dal punto di vista di chi scappa dal proprio Paese per sfuggire alla persecuzione contro gli omosessuali.

La terza edizione di Goes DiverCity arriva a Milano, dopo le edizioni di Varese e Berlino, e si svolgerà alla Casa della Memoria, scelta non casuale. Gli organizzatori spiegano: «Abbiamo scelto la Casa della Memoria, luogo simbolo della Milano che ricorda ma anche della Milano aperta al futuro. Il Festival renderà l’arte un prezioso alleato per aggregare e includere». Qui il video in cui il medico Andi Nganso, recentemente intervistato da Radici e apparso nell’ultima campagna della United Colors of Benetton curata dal fotografo Oliviero Toscani, parla del festival.