Questa è la storia di Ilia Maria Nodal Gomez: eleganza naturale, magnifico sorriso, laurea in Scienze dell’educazione per l’infanzia e passaporto cubano. Quando ci conosciamo nel mio studio, Ilia mi racconta com’è andata.

La Germania accoglie Ilia Maria Nodal Gomez

A 32 anni sposa un cittadino italiano residente in Germania, poco più grande di lei. Dopo essere convolata a giuste nozze, alla fine di un anno di trafile burocratiche, lo raggiunge a Monaco di Baviera, la città dove lui vive da molto tempo e gestisce un ristorante insieme al fratello. «Prima di partire, mi sono informata presso il Consolato tedesco a Cuba per prepararmi all’arrivo e mi hanno detto che per raggiungere mio marito dovevo imparare il tedesco e superare un test di lingua A1». Grazie ad un’importante Direttiva europea, Ilia infatti può godere di un titolo di soggiorno tedesco della durata di 5 anni, che le viene rilasciato in qualità di coniuge del cittadino europeo (l’italiano), che ha esercitato il diritto a ricongiungersi con la moglie straniera (cubana), nel Paese dell’Unione ospitante (Germania).

Mi piaceva Monaco ma vivevo la mia vita in casa, cucinavo, sistemavo e aspettavo che mio marito tornasse dal lavoro. Questo, però, non era il mio progetto

Racconta Ilia che dopo due anni e mezzo di convivenza, la coppia si separa e lei non ha più alcun legame affettivo nel posto in cui si trova per cui decide di trasferirsi in Italia. Qui ha una rete di amiche ed un’offerta di lavoro che le garantirebbe un’autonomia economica. È stufa di vivere in un Paese freddo, dove non ha stretto rapporti personali significativi. Le spiego che, purtroppo, una persona straniera ha diritto a mantenere il soggiorno regolare solo dopo 3 anni di matrimonio, di cui uno trascorso nel Paese ospitante della Ue. Ilia può restare in Germania e, trovando un’occupazione, può convertire il suo permesso per motivi familiari in un titolo di soggiorno per lavoro tedesco. In Italia, non può restare più di tre mesi come turista e, di certo, non può essere assunta.

La vita in Italia per una cittadina di Cuba

Mi dice che nel 2004 si è laureata a Cuba ed ha lavorato fino al 2013 nella scuola pubblica cubana con bambini dai tre ai cinque anni. Ha sempre amato il suo lavoro e vuole continuare a farlo. Propongo ad Ilia di perfezionare il suo italiano scritto, prendendo un diploma di lingua. Avere una certificazione di conoscenza della lingua italiana, che lei già parla fluentemente, la aiuterà senz’altro a raggiungere i suoi obiettivi. Inoltre può dimostrare di possedere le risorse economiche sufficienti a sostentarsi in Italia durante la frequenza del corso di lingua, tramite le dichiarazioni dei suoi genitori a Cuba autenticate da un notaio. Ed ha già un alloggio in cui stare a Milano. Nel frattempo potrà lavorare part-time ed iniziare la collaborazione che le ha offerto una famiglia milanese con una signora anziana da accudire.

Il piano funziona: nel giro di una settimana Ilia ottiene il visto per studio dal Consolato d’Italia a Francoforte, dove lei risiede

Poi mi confessa: «All’inizio pensavo di non farcela, era tutto regolare ma allo stesso tempo non ci credevo. In due ore avevo in mano il visto per l’Italia». Una volta ottenuto il permesso per studio, inizia a lavorare nei pomeriggi liberi dal corso. Termina i primi sei mesi con profitto, conseguendo il livello B2. E intanto si affeziona molto alla persona che cura e con cui vive.

Nel 2019 abbiamo fortuna. Dopo una lunga ed accurata procedura, Ilia riceve la conversione del suo permesso di studio ed ottiene il suo primo permesso per lavoro. Nonostante sia impegnata per più di venti ore settimanali, continua a studiare l’italiano e consegue il diploma CELI C1.

Il sogno della cittadinanza italiana

Prima della scoppio della pandemia, Ilia mi ha detto al telefono: «Voglio far riconoscere la mia laurea in Italia. Mi aiuti?». Solo a settembre 2021 abbiamo potuto inviare la domanda di omologazione del titolo di studi estero. Durante l’emergenza sanitaria, tra chiusure degli uffici e tempi di attesa infiniti, lei e la sua famiglia a Cuba si sono occupati di raccogliere, legalizzare e tradurre tutta la documentazione a corredo dell’istanza. Insieme abbiamo lavorato minuziosamente perché tutto sia impeccabile e ora attendiamo il responso dell’Università italiana che deve valutare i suoi titoli e la sua carriera professionale a Cuba. Intanto, Ilia sta già pensando alla richiesta del permesso di soggiorno illimitato e, perché no, anche alla cittadinanza italiana.