Se tra pranzi natalizi e festeggiamenti per il nuovo anno riuscirete a ritagliarvi un po’ di tempo per voi e volete trascorrerlo insieme a un buon libro, la redazione di NRW vi suggerisce questi cinque libri per riflettere e approfondire i temi migratori.

L’archivio dei bambini perduti, di Valeria Luiselli (La nuova Frontiera, 2019)
Mamma cosa significa essere rifugiato? Si è rifugiati quando si è già arrivati da qualche parte, in una terra straniera, ma bisogna attendere […] di essere arrivati davvero, a tutti gli effetti. I rifugiati attendono in centri di detenzione, ricoveri o campi; sotto la custodia Federale e la sorveglianza di personale armato. Aspettano sempre, fanno lunghe code per mangiare per avere un letto in cui dormire, aspettano con le mani alzate quando chiedono di poter andare in bagno. Aspettano di essere rilasciati, aspettano una telefonata, qualcuno che li reclami o li venga a prendere. […] Che vuol dire essere un rifugiato? Un bambino rifugiato è un bambino che aspetta. Valeria Luiselli è una scrittrice messicana che vive a New York e questo è il suo terzo romanzo. Collabora per diverse testate di lingua spagnola e inglese, tra cui The New York Times e El Pais. L’archivio dei bambini perduti racconta la tragedia che famiglie intere sono costrette a subire lungo la rotta che porta a tentare di valicare il confine tra il Messico e gli USA. La loro condizione disperata per cercare di sopravvivere lungo le rotte della morte o nei campi di rifugiati. Un libro potente.

Acquadolce, di Akwaeke Emezi (Il Saggiatore, 2019)
Akwaeke Emezi, è nata in Nigeria e studia alla New York University. Nel 2017 ha vinto il Commonwealth Short Story Prize for Africa. Acquadolce è il suo romanzo d’esordio: leggerlo significa addentrarsi in un mondo sconosciuto e aprirsi ad una cultura diversa. La protagonista Ada è un’adolescente, la cui mente è abitata da presenze oscure: non si tratta di quelle paure che possono assediare ognuno di noi, bensì di spiriti ancestrali della sua terra, che la seguono e la difendono ovunque. In un’intervista a La lettura l’autrice ha spiegato che avrebbe potuto trasformare Acquadolce in una storia più appetibile alla mentalità occidentale, attraverso le lenti della malattia mentale, ma non sarebbe stata la verità.

E poi basta, di Espérance Hakuzwimana Ripanti (2019, People)
«E poi basta è il racconto di come sono uscita dalla mia stanza rendendo reale tutto quello che ho trovato nei libri e negli anni» spiega la scrittrice e attivista che, dopo una vita trascorsa a rispondere a domande sulle sue origini, sulla sua pelle, sulle sue opinioni, ha deciso di rivelarsi. A modo suo, nei suoi termini, alle sue condizioni: «Una chiamata dell’eroe a cui ho risposto a modo mio, senza mai dimenticare la mia storia, cominciata in Ruanda, e i limiti trovati per le strade d’Italia. Il racconto di me, che avrei solo voluto leggere, e di un’estate che invece mi ha cambiato la vita».

La mia storia è la tua storia, di Jorida Dervishi (2019)
Giovane scrittrice di origine albanesi, tutor universitaria a Milano, Dervishi è stata animatrice culturale in centri di cultura popolare dove si svolgevano corsi d’italiano, entrando così in contatto con diversi migranti, dei quali ha raccolto la storia. Forte del suo passato di migrante, ha trovato così la strada per far risuonare la sofferenza ma anche il coraggio di quanti hanno deciso di confidarle le proprie storie.

Il menù di Yocci Taccuino di ricette giapponesi, di Yoshiko “Yocci” Noda (Corraini edizioni, 2019)
Infine, qualche delizia gastronomica: le ricette di Aya Yamamoto, nata a Tokio nel 1986. Ha vissuto a Londra undici anni e, tornata a Milano, ha fondato con sua madre la Gastronomia Yamamoto. Il ricettario è diviso in tre sezioni – “Piatti che compongono una tavola”, piatti unici e dolci – e raccoglie ricette e spiegazioni su cibi e tradizioni: cosa sono i fagioli azuki, cosa mettere nel bento, come cucinare il Korokke o meglio per questa stagione fredda lo Zenzai, un piatto a base di fagioli rossi. Il libro è illustrato da Yocci, al secolo Yoshico Noda, disegnatrice nata nel 1980 a Osaka ma che vive e lavora in Italia. Ricette facili da cucinare, immagini evocative.