Una bimba guarda alla televisione un film, Una poltrona per due di John Landis. Una pellicola che cambierà la sua visione del futuro. Futuro che, da quel momento, sarà ben diverso da quello designato per lei dai suoi genitori.

In quel film un uomo nero, Eddie Murphy, diventa ricco attraverso la finanza, il brokeraggio. E seguendo questo esempio la giovane afroitaliana Evelyne Sarah Afaawua, una volta cresciuta, inizia a lavorare, usando poi i suoi risparmi per iscriversi all’università Bocconi. Nel frattempo, si interroga su se stessa e sulla sua identità: si sente italiana, ama il luogo dove è cresciuta, ma non può ignorare le sue origini ghanesi.

L’equilibrio lo raggiunge attraverso un elemento distintivo, i capelli: perché non lasciarli crescere e curarli assecondandone la natura? Per rispondere a questa semplice domanda, Evelyne fonda una azienda che commercializza prodotti che aiutino altre giovani donne come lei ad accettare i propri capelli riccissimi, e con essi la propria identità, liberandosi così da un’immagine imposta.

Nappytalia nasce così, ci racconta. Ha capito di avercela fatta quando, per la prima volta, si è trovata a spiegare il suo progetto all’amministratore delegato di un’altra azienda, alla quale aveva chiesto di produrre i suoi prodotti. L’uomo sembrava ascoltarla quasi per cortesia, stando in piedi, chiaramente di fretta. Man mano che la giovane illustrava la sua idea, però, l’attenzione cresceva, tanto che l’uomo si mise a sedere di fronte a lei, pronto ad entrare nei dettagli del business.

video di Alice Soragna