Il sollievo per come è finita l’odissea dei 49 migranti a bordo di Sea Watch e Sea Eye, le due imbarcazioni delle ong in balia del mare dopo 19 giorni di navigazione senza approdo, non può che essere accompagnato da alcune riflessioni amarissime. I 49 migranti – tra i quali 3 bambini di 1, 4 e 9 anni – saranno fatti sbarcare nel porto di La Valletta per le prime cure e saranno poi smistati in otto Paesi europei: Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia. Precisa il premier maltese Joseph Muscat: «La soluzione non è dell’Europa, ma di alcuni Paesi membri».
Una sottolineatura che fa rabbrividire. Perché conferma l’incapacità dell’Europa di far fronte a una microscopica emergenza guardando anche solo ai numeri. I 28 Paesi membri che insieme contano circa 750 milioni di abitanti non hanno saputo reggere la pressione di 49 migranti che, se spalmati su tutto il territorio di oltre 10 milioni di chilometri quadrati, avrebbero aumentato l'”affollatissima” Unione Europea dello 0,006%.
Ma c’è di più. Il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini che pure borbotta per il cedimento, si trova a veder premiata la sua linea intransigente, grazie alla scelleratezza dell’Unione Europea. Il ministro non li voleva in un porto italiano e così non andranno in un porto italiano. Il premier Giuseppe Conte che aveva annunciato la possibilità di derogare alla linea del governo per una questione umanitaria, quando magari già si sapeva della trattativa tra gli otto Paesi membri, risulta essere oggi il “buono” della compagine di governo. Buonissimo il governo tedesco che si era già detto disponibile ad accogliere tutti e 49 i migranti, sapendo che la Germania non ha approdi marittimi nel Mediterraneo. Per non parlare di Malta che aveva aperto le sue acque internazionali ma fino ad oggi non i porti.
Guardando l’accordo degli otto Paesi si scopre poi che nessuno potrà scegliere i migranti da accogliere. In più Malta nel pacchetto riesce ad infilare altri 131 migranti soccorsi dalla sua marina negli ultimi giorni, anch’essi spalmati tra i Paesi dell’accordo. Ma non i 44 migranti del Bangladesh che, non avendo diritto all’asilo, saranno rispediti a casa loro. All’Europa che non c’è e che ancora una volta ha mostrato il suo lato peggiore, quello dello struzzo che infila la testa nella sabbia per non vedere, rimane un dilemma diciamo così matematico. I 49 migranti sbarcati da Sea Watch e Sea Eye più i 131 soccorsi a Malta fanno 180 esseri umani in attesa di collocazione. Ad ogni singolo Paese andranno dunque 22 migranti e mezzo. Ad ogni Paese è stato detto che non potranno accogliere più di 15 migranti. Ed è già un bel problema. Per non parlare di quel mezzo migrante a testa difficile da collocare senza violare l’integrità della persona.