Questa settimana, Ursula von der Leyen, Presidente entrante della Commissione europea, ha presentato i nuovi Commissari europei: #TeamUrsula. La serafica ed elegante von der Leyen si è detta fiera della sua equipe geograficamente e politicamente bilanciata e che comprende il maggiore numero di donne mai visto prima.
In questo momento politicamente delicato, i nuovi Commissari, dai titoli fantasiosi legati alle loro missioni, vengono posti da von der Leyen come paladini del sistema multilaterale, promotori del modello economico e sociale europeo nel mondo. La difesa dell’ambiente, un’economia a misura d’uomo e la rivoluzione digitale sono capisaldi della nuova Commissione.
E fino a qui tutto bene. Ma la nota discordante, la caduta di stile, per la diplomaticissima Ursula von der Leyen è stata la presentazione del portafoglio assegnato al greco Margaritis Schinas. Portavoce uscente della Commissione Juncker, Schinas sarà il Vicepresidente incaricato della “Protezione del nostro stile di vita europeo”. L’insolito titolo ha incuriosito molti. Ha però destato scalpore e indignazione il fatto che Margaritis Schinas si occuperà principalmente di immigrazione, oltre che di sicurezza, per trovare un nuovo accordo su migranti e richiedenti asilo in Europa.
Le reazioni di chi si è sentito insultato da questo singolare approccio, per molti retrogrado e controproducente, di inquadrare il dossier scottante dell’immigrazione sono state immediate. Molte voci di protesta si sono levate dal popolo di Twitter. Luciano Scagliotti, torinese, studioso di diritti umani e immigrazione, nonché socio fondatore del European Network Against Racism, ha twittato: «Non esiste una definizione condivisa di “stile di vita europeo”, tuttavia è certo che ne è parte integrale il contributo – millenario – delle persone migranti. “Proteggere” presuppone una minaccia, reale o potenziale. Quale dunque e da dove? Includere l’immigrazione sotto quel titolo riproduce letteralmente la propaganda xenorazzista».
Alcuni eurodeputati di spicco tra cui la francese Karima Delli, il britannico Claude Moraes e l’olandese Sophie in ’t Veld hanno chiesto ad Antonio Tajani, presidente della Commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento europeo, di inviare una lettera di protesta a Ursula von der Leyen. Visto che saranno gli eurodeputati a vagliare i Commissari candidati di #TeamUrsula nelle prossime settimane, le loro rimostranze non vanno sicuramente prese alla leggera.
Leggendo la lettera di Ursula von der Leyen a Margaritis Schinas in cui spiega meglio quale sarà la sua missione, si intuisce che – nonostante l’infelice titolo – l’intenzione è senz’altro positiva ma è pur sempre radicata in una visione dell’Europa politicamente conservatrice.
Lo stile di vita europeo è costruito sulla solidarietà, la tranquillità e la sicurezza. Dobbiamo affrontare e dissipare le paure e le preoccupazioni legittime sull’impatto della migrazione irregolare sulla nostra economia e la nostra società. Ciò richiederà di lavorare insieme per trovare soluzioni comuni basate sui nostri valori e sulle nostre responsabilità.
In seguito al polverone mediatico dopo la conferenza stampa, sembra che Ursula von der Leyen stia limando i titoli e rielaborando alcune sfumature della sua Commissione, tra cui ovviamente quello del vice presidente Schinas. Come si dice: watch this space.