Un evento internazionale dedicato alla difesa dell’ecosistema, avvenuto simultaneamente in 170 Paesi, a Milano è stato trasformato in un un appuntamento multiculturale della fashion week. Il 21 settembre scorso, Natasha Siassina ha messo in rete per una sera modelle, stilisti, cantanti, artisti, fashion designer di cinque continenti per mostrare sei collezioni realizzate rigorosamente con tessuti ecologici e rendere omaggio alla battaglia sempre più diffusa per la sostenibilità ambientale.

La #MFW19, FashionableEcoArtShow organizzata dall’associazione Vitaru (che si occupa di contrasto alla violenza sulle donne), in collaborazione con il World Clean Up day 2019, ha creato un’atmosfera frizzante. Cominciato con un flash mob in piazza Duomo organizzato da associazione Let’sdoitItaly e concluso con le passerelle e performance musicali al locale Quantic. Mescolando tanti, forse persino troppi spunti. Multiculturalismo, ambiente, arte, intrattenimento, acrobazie, musica lirica e canti africani.

Natasha Siassina, fondatrice del brand di abbigliamento Tailor’s Art Revolution, è riuscita a intrecciare una costellazione di pianeti femminili che hanno trasformato la FashionableArtShow in un incubatore di idee e stili diversi. Al punto da perderci un po’ la testa per riuscire a seguire le sfilate, intervallate da esibizioni canore, che si sono susseguite senza intervalli su una passerella circolare al Quantic in via Larga. Opere d’arte all’ingresso del locale ispirate ai temi ambientali sono servite a circoscrivere lo spazio per assemblare tutti gli abiti delle collezioni presentate al piano inferiore. Come quella della italonigeriana Anna Ho Fashion, che intreccia tessuti africani e made in Italy.

Tailor’s art Revolution ha scelto invece modelle singolari, visto che a indossare gli abiti erano artiste, attrici, soprano e ginnaste. E ancora: Maka, stilista russoisraeliana che trasformava grandi sciarpe e foulard in abiti con il piglio da prestigiatrice. Sabira Iskendirova, stilista del Kazakistan, e la romena Kl’art Claudia Padure con la passione per le cravatte da cui ricava vestiti. Irene hat & dress, brand italiano che come testimonial aveva la ex Velina bionda di Striscia, Vera Atyushkina. 

FashionableEcoArtShow vuole presentare una visione del futuro più ottimista grazie al contributo di artisti e designer che vogliono tramettere un unico messaggio: il rispetto per l’ambiente, ci ha spiegato Natasha Siassina. Giocando con la dialettica tra arte e fashion.

Fra i tanti artisti presenti, c’erano i pittori Michelangelo Magnus ed Ennio Bencini, Sante Pizzol (vetrate artistiche); il fotografo Nino Carè e lo scenografo digitale Federico Bozzano del film Avatar.

Le sfilate sonore hanno avuto come sottofondo la potente voce della cantante italotogolose Zelie Adjo e il soprano ucraino Eva Kurganova. E per non farsi mancare nulla c’erano anche alcune influencer come la fashion blogger brasiliana Erika Santos. Un format, quello di FashionableArtEcoShow, che quest’anno era alla sua prima edizione e si ripeterà il 19 settembre del 2020 con il motto #fashion for the planet.

flashmob in piazza Duomo

Photo credit: @Moskvin_photo