Editoriale NuoveRadici.world

Con la ripartenza reale, noi ci riproviamo a ripetervi che bisogna sfregarsi gli occhi per vedere meglio l’effervescenza intellettuale e creativa delle nuove generazioni di italiani. Per questa ragione abbiamo deciso di organizzare un incontro che si intitolerà “Le Nuove Radici della leadership. Come essere leader nella società multiculturale”. Segnatevi la data: si terrà il 2 ottobre e lo potrete seguire in diretta sui nostri social. Presto vi comunicheremo maggior dettagli, tenete d’occhio il sito di NRW.

Con la ripartenza reale, noi ci riproviamo a ripetervi che bisogna sfregarsi gli occhi per vedere meglio l’effervescenza intellettuale e creativa delle nuove generazioni di italiani. Perciò stavolta non faremo un workshop solo per parlarvi dei nuovi italiani, grazie alla loro preziosa testimonianza. Anche perché ormai molti di loro scrivono per NuoveRadici.World, fanno parte del team o della nostra community.

Stavolta parleremo della leadership con background migratorio e di come utilizzarla per una maggiore inclusione. L’incontro sarà all’interno di un’importante istituzione milanese: la Triennale, dedicata al design, all’architettura, alle arti visive, sceniche e performative, dove porteremo anche noi la nostra visione

Per questo motivo a parlare ci sarà chi, come Marwa Mahmoud, consigliere comunale, è fra i pochi riusciti a entrare in politica. Evelyne S. Afaawua, che ha creato un brand imprenditoriale per gli afrodiscendenti. Hilda Ramirez, webmaster nel consiglio direttivo del CoNNGGI: il primo coordinamento di associazioni delle nuove generazioni italiane. E ci sarà anche chi ha un approccio più internazionale: Abderrahmane Amajou che lavora per Slow Food International e ha passato diversi mesi a Chicago per apprendere la strategia del community organizing: formazione di community leader per il cambiamento. E ancora: Anass Hanafi, vicepresidente di NILI, il network italiano dei leader per l’inclusione. Boris Veliz, artista e scenografo. Matteo Matteini, co-founder di Vitaly onlus e innovatore sociale e Costanza De Toma, del nostro team, terranno un workshop con un gruppo di giovani e studenti per riflettere sugli obiettivi della leadership. E, aggiungo io, rafforzare la visione delle nuove generazioni con backgroud migratorio per aiutare tutti a fare uno scatto e capire la differenza fra i migranti (newcomer), e la moltitudine dei nuovi italiani. Ve ne riparleremo, presto.

Esiste un nesso fra chi arriva dalla Libia o cerca di attraversare la rotta balcanica e chi è cresciuto qui, diventando leader, attivista, influencer?

Tenete la domanda a mente, per ora e segnatevi la data del 2 ottobre. Presto vi forniremo altri dettagli per spiegarvi perché il dreamteam di NRW ha scelto di organizzare un workshop sulla leadership grazie a al sostegno del Consolato Generale degli Stati Uniti di Milano .

inclusione

Non è un caso se nei giorni scorsi il nostro polemista, Sindbad il Marinaio, si è occupato del caso di Cuties, il film diretto dalla regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré e distribuito da Netflix, diventato bersaglio degli hater. Ruota intorno ad Amy, una undicenne franco-senegalese divisa tra la famiglia di rigorosa fede islamica e le nuove compagne di classe che sognano di sfondare nella danza, in cerca della sua emancipazione. Sara Lemlem, nella sua videorubrica “Le storie di Sara” ha invece raccontato del collettivo Black Lives Matter in Italian Fashion, nato per chiedere maggior diversity nella moda italiana. Iacopo Taddia ci ha raccontato il progetto Uni-co-re a cui hanno aderito diversi istituti accademici italiani per creare corridoi universitari per richiedenti asilo in Etiopia. Il filo comune dei temi trattati da NRW è quello della leadership: i giovani con background migratorio vogliono conquistarla per poter affermarsi individualmente e favorire al contempo una società più inclusiva. Perciò il loro ruolo è cruciale. Anche di questo parleranno al nostro workshop. Ascoltateli, ne varrà la pena.